Per studiare e lavorare al meglio, occorre evitare atteggiamenti e comportamenti errati. Porre rimedio per evitare complicazioni alla salute.
Ormai le ore di luce nelle giornate si stanno riducendo sempre più e soprattutto per chi lavora o studia diventa importante sfruttare al meglio le condizioni ottimali di illuminazione. Occorre considerare che produttività e concentrazione, aspetti importanti nello studio quanto nel lavoro, sono fortemente condizionati dalle condizioni ambientali.
Così oltre caratteristiche genetiche e ambientali, anche i comportamenti e gli atteggiamenti hanno effetti sul quadro generale della salute, influenzando in maniera determinante, anche se sul medio e lungo periodo, lo stato di salute del nostro organismo. Modalità errate di lavorare o studiare, in special modo se si affrontano lunghe ore seduti alla scrivania, possono essere estremamente deleterie per il fisico.
Lavorare e studiare, l’approccio sbagliato da evitare
Alcune delle patologie più diffuse negli ultimi anni, secondo molti studi medici, sono quelle dell’apparato visivo. Si assiste infatti ha un aumento del numero di giovani e giovanissimi affetti da miopia o da altri disturbi agli occhi. Una delle cause principali di questo incremento delle difficoltà visive è connesso all’illuminazione sbagliata durante studio e lavoro.
Gli effetti sono sulla vista, ma anche sulla postura, con problemi alla schiena e alle articolazioni, oltre che su concentrazione e attenzione. Inoltre un’illuminazione errata durante le proprie attività rischia di esasperare e aggravare disturbi già presenti. Con la lettura la vista converge sulla pagina o lo schermo e mette a fuoco ciò che si ha davanti, un’operazione che si fa attraverso il cristallino.
Con luce scarsa, questa operazione detta accomodazione è meno efficace, per le capacità minori del cristallino in queste condizioni. Così i disturbi preesistenti sono aggravati e le capacità visive ulteriormente ridotte. Ma una scarsa illuminazione ha effetti anche sulla concentrazione per lo stressi visivo che si crea e la discontinuità nella lettura dovuta alla luce inadeguata.
Altra conseguenza assolutamente deleteria di un’illuminazione insufficiente o sbagliata è nella postura, con la schiena e il busto costantemente piegati in avanti per correggere il difetto visivo. I disturbi alla vista hanno conseguenze molto forti sulla posizione che assume il corpo durante le normali attività. Per esempio gli astigmatici tendono a tenere piegato il foglio davanti e a inclinarsi da un lato.
La luce che crea ombra sul piano di lavoro o di studio, come quella di un lampadario, non aiuta nell’attività che si svolge e anzi contribuisce a aumentare l’emicrania e il mal di testa in genere. La luce deve essere sempre diretta, cercando una fonte di luce naturale, con provenienza laterale. Evitare il neon e le luce dall’alto che fanno ombra e preferire lampade che cambiano frequenza di luce in base all’illuminazione solare.