Una start up austriaca ha messo a punto delle calzature intelligenti pensate per le persone ipovedenti o non vedenti: come funzionano?
La vita delle persone affette da disabilità può presentare degli ostacoli, sia da un punto di vista emotivo o psicologico che pratico. Per questa ragione si lavora ormai da anni al fine di migliorare le condizioni di vita di questi pazienti, che possono essere interessati da patologie o disabilità più o meno gravi.
In questo senso la tecnologia ha fatto passi da gigante. Pensiamo ad esempio agli impianti cocleari che permettono alle persone sorde di sentire. Oppure alle sofisticate protesi bioniche o agli impianti neuralink, che permettono di telecomandare dispositivi elettronici col solo pensiero.
Oltre a queste opzioni, che sono sicuramente tra le più innovative, si possono annoverare anche soluzioni meno tecnologiche ma altrettanto utili a chi è affetto da disabilità. La sfida più grande, però, sembra rimanere il supporto alle persone ipovedenti o non vedenti.
Al netto di soluzioni quali i bastoni intelligenti o gli occhiali interattivi, infatti, il supporto alla cecità rimane ancora un campo da esplorare. In questo scenario si inserisce il progetto InnoMake di una start up austriaca (la Tec-Innovation GmbH), che in collaborazione con l’Università di Graz ha messo a punto delle scarpe smart che possono aiutare questi pazienti nella vita quotidiana.
In particolare queste scarpe sono dotate di sensori a ultrasuoni che riescono a intercettare gli ostacoli lungo il percorso e dunque ad allertare chi le indossa tramite suoni, vibrazioni o luci. La loro azione ha un raggio di circa 4 metri, che permette di rilevare l’ostacolo in anticipo e dunque di evitarlo o affrontarlo nel modo giusto.
Il funzionamento è simile a quello di un radar. Le scarpe emettono infatti degli impulsi a ultrasuoni, che vengono respinti nel momento in cui incontrano degli ostacoli. Una volta ricevuti gli impulsi di ritorno, dunque, le scarpe avvertono chi le indossa con vibrazioni, suoni o luci.
Queste calzature, inoltre, sono state realizzate al fine di resistere agli agenti atmosferici e sono dotate di una batteria che può durare anche una settimana con una sola ricarica. Più in generale il loro scopo è quello di integrare nell’abbigliamento un dispositivo di supporto e migliorare l’autonomia e la sicurezza di ipovedenti e non vedenti.
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