Una bella notizia per alcuni lavoratori. Il governo ha deciso che dal 2025 aumentano gli stipendi di 190 euro: ecco chi ne beneficerà.
Quando si parla di stipendi medi in Italia è impossibili limitarsi a indicare un semplice numero, questo perché non fornisce un quadro preciso e completo. In ogni caso, si può dire in via generale che negli ultimi anni sempre più famiglie stanno faticando ad arrivare a fine mese, con un costo della vita sempre più elevato.
In uno scenario quasi del tutto negativo sul piano economico e finanziario, è certamente positivo sapere che l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) e il governo hanno deciso di accelerare sul rinnovo dei contratti pubblici, proponendo sia un aumento degli stipendi pubblici del +5,74% che un ulteriore +0,22% sotto forma di salario accessorio, quest’ultimo voluto dall’esecutivo e confermato da Giorgia Meloni nel suo intervento all’assemblea di Confindustria. Una novità non per tutti i lavoratori e che si andrebbe a verificare dal 2025.
Come abbiamo appena anticipato, l’Aran ha proposto di aumentare la retribuzione media per i contratti statali di +5,74%, quindi con un incremento di 160 euro al mese. Un cifra che potrebbe salire a 190 euro al mese per alcune categorie che lavorano nella Pubblica Amministrazione. Tra gli interessati della manovra ci sono 122mila dipendenti ministeriali, 38mila dipendenti delle agenzie fiscali e 37mila lavoratori degli enti pubblici non economici.
L’agenzia ha optato per un aumento di 110,4 euro per gli operatori; di 116,1 euro per gli assistenti; di 141 euro per i funzionari; e di 194 euro per le elevate professionalità, un’area nuova in cui ci sono i quadri tecnici. gli incrementi sono unici per tutto il comparto: ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici, e permettono di avere risorse residue dall’ammontare complessivo.
Il presidente dell’Aran ha sottolineato che gli incrementi degli stipendi per i lavoratori pubblici sono unici per tutto il comparto, che siano ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali. Ciò permettono di avere delle risorse residue dall’ammontare complessivo. Ciò perché ogni settore ha una retribuzione diversa.
Dopo che i sindacati Cgil, Uil e Usb si erano lamentati delle risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti, c’è stata anche un’apertura del governo a un ulteriore aumento di +0,22% sotto forma di salario accessorio. L’aumento del +0,22% rivolto a tutti i dipendenti pubblici partirà dal 2025, visto che le misure previste dalla manovra di bilancio scatterebbero solamente dal prossimo gennaio.
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